L’estate 2020 sarà ricordata per il turismo di prossimità, alla scoperta delle numerose bellezze del nostro Paese. Da buona turista enogastronomica, ho scelto di trascorrere le vacanze in una meta alternativa, poco conosciuta, dove vini e sapori non mancano: i Castelli Romani. Quando ho svelato la destinazione ad amici e familiari, molti non avevano ben chiaro di cosa stessi parlando. E’ bastato accennare il simpatico Alessandro Borghese ed il suo programma “4 ristoranti” per ricordare le tipiche fraschette, dove gli ospiti sembrano uscire con la pancia piena e senza aver speso troppo.
Dove si trovano i Castelli Romani?
La zona dei Castelli Romani si trova appena fuori Roma, a sud est della capitale. Dal punto di vista geografico combacia con i rilievi dei Colli Albani, che testimoniano quello che centinaia di migliaia di anni fa era il Vulcano Laziale. Seppur meta non ancora raggiunta dal turismo di massa, i numerosi comuni parte dei Castelli Romani rappresentano una delle zone più turistiche della provincia di Roma.
Quali paesi fanno parte dei Castelli Romani?
La zona dei Castelli viene solitamente distinta in tre sottozone. L’area tuscolana comprende i comuni di Colonna, Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone, Monte Compatri, Rocca di Papa e Rocca Priora e si collega all’area seguente attraverso il comune di Marino. L’area appia (o albana) include Albano Laziale, Ariccia e Castel Gandolfo, mentre l’area lanuvina include Lanuvio, Genzano di Roma e Nemi.
Nonostante il numero di paesi sia abbastanza importante, dovete sapere che sono tutti a breve distanza l’uno dall’altro. In pochi giorni quindi si possono visitare tutti senza alcuna difficoltà. Nel mio tour iniziato nella Tuscia e proseguito poi qui, ho pernottato in una struttura tra Frascati e Grottaferrata, fuori dal traffico del centro e comoda base per esplorare la zona.

Cosa si mangia ai Castelli Romani?
La cucina locale qui si gusta nelle trattorie che propongono piatti semplici provenienti dalla tradizione popolare e contadina. Tra bucatini, spaghetti, tonnarelli e rigatoni alla carbonara, cacio & pepe, alla amatriciana o alla gricia c’è da mettersi a dieta prima ancora di partire per questi luoghi. Il Lazio è la regione del Pecorino Romano DOP, dell’Abbacchio Romano IGP, del Carciofo Romanesco IGP e della mitica Porchetta di Ariccia IGP. Tutti questi piatti si possono assaggiare alle fraschette, le tradizionali osterie tipiche di questa zona, luoghi conviviali e folcloristici, famosi per la porchetta e per il particolare vino proposto: “il vino dei castelli”.
Il vino dei Castelli Romani
Sicuramente se si pensa all’Italia del vino, la zona dei Castelli Romani non rientra tra le prime aree che ci vengono in mente. Le classiche mete internazionalmente celebri per la produzione vitivinicola, come la Franciacorta o la Valpolicella, da anni stanno lavorando allo sviluppo del turismo enogastronomico, mentre qui c’è un po’ più di lavoro da fare. Eppure in questa zona si produce vino fin dall’antichità, prevalentemente bianchi secchi e da bere giovani, provenienti da vitigni come la Malvasia di Candia, la Malvasia del Lazio e Trebbiano.
Le denominazioni del territorio
Dal 1996 Castelli Romani è anche una delle DOC italiane (denominazione di origine controllata) che, a differenza di molte altre, per anni è rimasta legata al concetto di vini da tavola e di qualità mediocre. Negli ultimi anni si sta iniziando a puntare ad una maggiore qualità e reputazione dei vini del territorio e vedremo il futuro cosa riserverà a questa zona. Va ricordato comunque che due delle tre DOCG (denominazione di origine controllata e garantita) del Lazio, si trovano in provincia di Roma e fanno parte di questo territorio: si tratta del Frascati Superiore ed il Cannellino di Frascati.
Mi spiace rivelare che, complice forse il periodo della mia visita (agosto), non sono riuscita a visitare nemmeno una cantina, nonostante la produzione vitivinicola rappresenti l’attività industriale principale della zona.
Per qualunque curiosità sul mio tour o su questa zona, scrivetemi!