Jerez, città dello Sherry.

Chi mi conosce bene, sa della mia adorazione per la Spagna, l’amore per la fantastica lingua e la profonda simpatia verso gli abitanti della nazione. Come il vicino Portogallo, anche questa è una terra favolosa, ricca di prelibatezze culinarie, ottimi vini e buona musica. Se amate come me i viaggi on the road, visitando ogni giorno una nuova località, il tour dell’Andalusia è un must. E se siete anche dei buongustai, assicuratevi di far tappa a Jerez de la Frontera.

Una delle più belle piazze del mondo: Plaza de España a Siviglia

Andalusia e Jerez

Questa regione, nota per essere il punto d’incontro tra il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico, offre così tante attrattive che un viaggio qui non sarà facile da dimenticare. Spiagge meravigliose, atmosfera festiva, uno straordinario patrimonio artistico e culturale, arricchiti da una gustosa gastronomia, sono la base per una vacanza andalusa. Oltre ai centri famosi come Malaga, Granada, Cordova e Siviglia, ci sono paesi spesso meno conosciuti che vale la pena visitare: uno di questi è Jerez de la Frontera. Chiamata così in quanto in passato ospitava la frontiera dell’antico regno arabo di Granada, Jerez è oggi la città più popolosa della provincia di Cadice e la quinta dell’Andalusia. Ubicata a pochi chilometri dall’ Oceano Atlantico, è ben connessa con i principali centri della regione, quindi riuscirete facilmente ad includerla nel vostro itinerario.

Cosa vedere a Jerez

Il centro storico non è molto grande, ma senza dubbio molto affascinante e ben conservato. La Cattedrale (Catedral de San Salvador), un maestoso edificio in stile barocco, è sicuramente il monumento che più caratterizza la città, mentre a pochi passi da qui troviamo l’Alcázar che ricorda l’importanza della dominazione mussulmana in questa zona. Con le sue possenti mura originali, custodisce all’ interno una moschea (Patio de armas) e un complesso di strutture cristiane, mentre all’esterno è protetto da un bel giardino. Dopo questa passeggiata, potrete rilassarvi in uno dei bar compresi tra Plaza de la Asunción, Plaza del Arenal, Plaza Estévez, un’area che, oltre ad essere molto bella da vedere per le tante bellezze artistiche e i monumenti, è anche centro della movida di Jerez.

Eccomi davanti alla statua di Tio Pepe a Jerez. Lo zio Pepe è stato il fondatore dell’azienda Gonzales Byass che dal 1844 fornisce la Casa Reale spagnola.

Jerez e lo sherry

Proprio qui si produce il famoso Sherry, nome tipicamente inglese, ma altresì chiamato Xerés o Jerez. Molti pensano allo Sherry come ad un liquore, magari alla ciliegia per l’assonanza con la parola inglese “cherry”, ma lo Jerez, Xérès o Sherry è un vino fortificato, secco, dalla gradazione importante di almeno 15 gradi. Nonostante l’elevata gradazione alcolica, nasce come grandissimo vino da aperitivo, da meditazione o da abbinare al pesce e vi basterà una visita in queste zone per capire la versatilità di questo vino, per noi quasi sconosciuto.

Turismo enogastronomico a Jerez

Il turismo enologico qui ha fatto passi da gigante, offrendo ai visitatori molti itinerari e migliorando notevolmente le infrastrutture. Nel centro di Jerez, città quasi dormiente di giorno, ma molto attiva di sera, potrete visitare alcune delle numerose cantine produttrici, come la “Bodegas Tio Pepe”, “Sandeman”, o “Miguel Domecq” e scoprire molte curiosità su questo vino che può avere varie denominazioni per indicare le loro diversità.

Le tipologie di Jerez

Il FINO è la versione secca, un vino che gioca sull’aspetto fine e l’eleganza dei profumi ed assieme al MANZANILLA, più delicato e pallido, vengono serviti molto freschi come aperitivo. Con preparazioni di pesce complesse o con piatti a base di carne si consiglia l’AMONTILLADO, ovvero uno sherry dal colore ambrato, con un leggero aroma di nocciola e gradazione alcolica compresa tra 16-18° o, in alternativa, l’OLOROSO ben più complesso, con intensi profumi di frutta secca. Infine per accompagnare formaggi stagionati o dolci, si suggerisce il PALO CORTADO, ormai molto raro, è molto elegante e rappresenta una fusione tra i profumi dell’amontillado e dell’oloroso, o il PEDRO XIMENEZ, molto scuro e denso, con profumi di caramello e dattero a renderlo un vino molto dolce e pastoso.

Andalusia però non è solo sherry e non è solo vino. Andalusia per me è stata caldo, colori e libertà. Chitarra e mani, tramonti e surf, storia e tapas. Hasta pronto, España!