Visitare il Canada è sempre stato uno dei miei sogni nel cassetto. Sarà per gli spazi incontaminati, per il fatto che se ne sente parlare di rado, per la curiosità nel vedere tutta quella natura che regna sovrana… prima o poi ci sarei andata. E quindi ad inizio 2019 abbiamo deciso di prenotare un comodo volo diretto Venezia – Toronto che ci ha accompagnato nel Paese delle tante curiosità.
Come sempre abbiamo organizzato tutto noi, costruendo il viaggio fin dall’ inizio. Avendo accumulato ormai diversi km nei vari continenti, conosciamo i nostri ritmi, i nostri interessi e, soprattutto, la voglia di esplorare in autonomia luoghi più e meno noti.
Quali sono state le tappe del viaggio?
Premetto che stavolta non è stato facile creare il tour. Il Canada è a dir poco enorme e le cose da vedere sono come sempre tante. I giorni di ferie purtroppo son sempre troppo pochi e quindi bisogna fare delle scelte. Abbastanza velocemente abbiamo deciso di concentrarci sul Canada Orientale, composto dalle province di Ontario, Québec, New Brunswick, Nuova Scozia, Prince Edward Island, Terranova e Labrador. Già così sembrano tante ed alla fine abbiamo optato quindi per Ontario e Québec.
Atterrati a Toronto, ne abbiamo approfittato per visitare la città che è si è rivelata una piacevole sorpresa. Quarta città nordamericana per estensione è molto accogliente, vivibile, pulita e sicura. Il principale motivo per la tappa di Toronto era il poter cogliere l’occasione per visitare le Cascate del Niagara, punto d’interesse che molti europei includono nei tour da New York o Boston, ma da Toronto è decisamente più vicino (appena un’ora e mezza di autobus). Le cascate sono senza dubbio un’attrazione che non si dimentica facilmente! Situate al confine tra Canada e Stati Uniti, in un’area che per molti aspetti sembra un parco divertimenti, lasciano a bocca aperta per la quantità d’acqua che costantemente scende: si parla di salti da 168.000 m3 d’acqua al minuto! Sia dalla parte americana che dalla parte canadese ci sono numerosi tour di diverse durate per addentrarsi e vedere le cascate da vari punti di osservazione: costicchiano, ma son soldi ben spesi!
Guidare in Canada
Rientrati a Toronto, abbiamo ritirato l’auto noleggiata dall’Italia e da lì è iniziata la vera avventura! E’ bastato poco per renderci conto di come fossimo ben lontani da casa: in Canada i limiti di velocità sono inferiori ai nostri (100 km/h in autostrada) e TUTTI li rispettano! I controlli sono numerosi e le multe salate, per questo tutti mantengono un’andatura costante ed una guida serena. Da Toronto ci siamo spostati a Gananoque, piccola e piacevole cittadina punto di partenza per la crociera sulle Thousand Islands. A bordo di una motonave abbiamo navigato una parte del fiume San Lorenzo che fa da confine tra USA e Canada e, proprio qui, esiste un luogo magico che ospita letteralmente mille isole. Questi isolotti a picco sul fiume sono spesso di proprietà di milionari residenti nella zona: vere ville raggiungibili solo via fiume, dotate infatti di attracco per la barca, trampolino o scivolo verso l’acqua. Altre isole invece sono luoghi di villeggiatura per amanti del camping: si pianta la tenda, si accende il barbecue e si passa la giornata tra pescatori, gite in canoa ed abbronzatura assicurata. Se le cascate ci avevano colpito per la loro grandezza, qui abbiamo invidiato la pace e la bellezza di questi posti.
Siamo poi ripartiti con direzione nord-est: abbandonato l’Ontario, siamo entrati in Quebéc, allontanandoci dalle città medio-grandi ed addentrandoci verso le zone più selvagge. Il traffico (se si può chiamare così, dato che rispetto all’Italia non è davvero niente) diminuisce e la strada sembra addirittura monotona: solo strade scorrevoli…e pini! La tappa successiva è nei pressi del Parc de la Mauricie, a metà strada tra le città di Montréal e Québec, nel quale la civiltà umana sembra distante anni luce. La Route Promenade è la strada panoramica di 63 km che attraversa il Parco, percorribile in auto, in moto, in camper e lungo la quale ci si può fermare per delle passeggiate, per un picnic o per un giro in canoa. Abeti, betulle, aceri costeggiano la strada e i numerosi laghetti in un ambiente incontaminato e rilassante. Niente negozi, niente ristoranti o hotel: solo natura che ricarica lo spirito. Qui abbiamo scoperto la canoa ed è stato amore al primo remo!
Il giorno successivo è stata la scoperta del kayak, che però non ci ha dato le stesse emozioni. Ci siamo spostati ancora più a nord-est, passando per la cittadina di Saguenay, nome anche dell’omonimo fiume. In questa zona le acque dolci del fiume Saguenay incontrano le acque più fredde del fiume San Lorenzo e la differenza di temperatura favorisce la formazione di ottimo cibo adorato dalle…balene! Un’escursione a bordo del gommone ci ha portati nel punto in cui è più probabile avvistare questi enormi mammiferi marini! Indescrivibile l’emozione di trovarsi circondati da questi giganti che sguazzano accanto a simpatiche foche!
Dopo tanta natura, per spostarci verso la seconda parte del viaggio, ci siamo diretti a Quebéc city, una cittadina molto bella ed estremamente piacevole da girare. Un giorno (intero) qui è più che sufficiente perché con una passeggiata si riesce a visitarla tutta ed entrare addirittura in qualche negozio! Si può iniziare la visita dalla Cittadelle, situata in un luogo strategico a strapiombo sul fiume San Lorenzo, per poi scendere alla Terrasse Dufferin che conduce al Château Frontenac, simbolo della città. E’ un castello – oggi hotel – che sembra essere il più fotografato al mondo, descritto nelle guide, inserito in ogni sito e set cinematografico di diversi film. Da qui poi si scende nella città Bassa, o città vecchia, ovvero il quartiere storico di Québec, ricco di graziosi vicoli dove potersi dedicare ai souvenir o gustare un buon gelato al gusto di sciroppo d’acero. Lo stile europeo della città ci ha fatto sentire a casa, anche se il francese parlato qui…non si può sentire!! La cittadina di Québec si trova a poche ore d’auto dagli Stati Uniti e, ovviamente, non siamo resistiti alla tentazione di passare la frontiera e visitare gli Stati dell’Est (prevalentemente Maine, passando per New Hampshire e Vermont), ma di questo vi racconterò un’altra volta.
L’ultimissima tappa in terra canadese è stata la cittadina di Montreal, da dove poi abbiamo preso il volo che ci ha riportato in Italia. Arrivando da un viaggio tra natura e piccoli centri abitati, l’impatto con i grattacieli è stato piuttosto forte. Montreal è infatti ben più grande delle altre città e, in tutta sincerità, non ci ha colpito molto. Una cosa però va detta: la sua particolarità riguarda i 33 km di strade sotterranee, per permettere agli abitanti di vivere la città, anche con le rigide temperature invernali. Tra negozi, bar, ma anche accessi ad uffici e musei, non ci si annoia nemmeno d’inverno!