Viaggiare apre la mente, si sa. Fa conoscere nuovi orizzonti, diverse culture ed entrare in contatto con tantissime persone. Fin qui non c’è niente di nuovo. Pensandoci però, mi rendo conto che il viaggio ci espone ed una marea di altre novità, che sta alla nostra sensibilità percepire o meno. Potremmo notare (o imparare) nuovi modi di dire (in Italia “piove a catinelle”, in Gran Bretagna “piove cani e gatti”), nuovi comportamenti (chi di voi è stato in Giappone, mi capirà), o semplicemente, per rimanere in tema alimentare, scoprire nuovi modi per presentare i soliti cibi.
Sono cresciuta in una famiglia creativa nella quale, seppure nessuno sia cuoco e/o abbia studi culinari alle spalle, sono tutti molto sensibili al tema della noia in cucina. Ho sempre visto ricette diverse, personalizzate in base alle più svariate esigenze, capendo che anche ai fornelli ogni problema può diventare un’opportunità, se lo vuoi. Ho imparato che unendo la conoscenza alla fantasia, si possono creare pietanze interessanti e che i ricordi dei viaggi fanno tanto, nonostante il passare degli anni.
Una sera di qualche tempo fa ero ispirata nel voler preparare delle patate per cena. Le classiche preparazioni (lesse/al forno) mi sembrano monotone, sia nella preparazione che nel gusto e, puntualmente, vorrei evitare di riproporre il classico contorno delle mense scolastiche, lavorative o ospedaliere. Un detto russo sostiene che le donne raggiungano l’età del matrimonio, quando sono in grado di preparare almeno cinquanta diverse ricette con le patate. Avete capito bene: 50. Così quella sera ripensai ai viaggi nei Paesi del nord, dove le patate sono un alimento fondamentale e molto comune, e mi venne l’acquolina in bocca al pensiero delle patate al cartoccio bavaresi, o le patate Hasselback.
Queste ultime sono di origine svedese, nate indicativamente nel 1700 nei pressi di Stoccolma. Proprio qui un ristoratore preparò delle patate che ricordavano dei ventagli ed ebbero fin da subito grande successo. Tra una piega e l’altra nascondono ottimi profumi, dati da un mix di aromi e formaggi saporiti. Vi sembrano difficili? Ricordate che a volte le apparenze ingannano e, spesso, ci vuole così poco per fare la differenza!
Non disponendo qui in Italia degli ingredienti svedesi, vi propongo la versione italianizzata. Fidatevi, farete un successone e non vi deluderà!
Ingredienti:
6 patate medie
rosmarino fresco qb
timo fresco qb
2 spicchi d’aglio
60 gr olio EVO
40 g Grana Padano grattugiato
60 g Gorgonzola (o altro formaggio saporito)
Per preparare le patate “Hasselback”, iniziate scegliendo delle patate della stessa grandezza, così sarete facilitati nella loro cottura. Lavatele con acqua fredda, togliendo per bene ogni residuo di terra ma senza sbucciarle. Infilate uno stuzzicadenti da spiedini nella parte bassa delle patate: servirà ad impedirvi di tagliarle completamente nel momento in cui le affetterete. Appoggiate le patate in orizzontale su un piano e tagliatele in tutta la loro lunghezza a fette dello spessore di 1-2 mm. Rimuovete gli stuzzicadenti e disponete le patate su una teglia foderata con carta forno. Occupatevi ora degli aromi: tritate insieme il rosmarino, il timo e l’aglio, completando con sale e pepe. Versate qualche goccia di olio tra le fette delle patate, poi aggiungete il trito di aromi, il formaggio grattugiato ed infine il gorgonzola. Infornate a 200° per un’oretta e servite le patate ancora calde.
Non vi convince? Provate a sostituire il gorgonzola con dello speck o della pancetta.
Buon appetito!!