Da buona veneta l’aperitivo è una tradizione imprescindibile che va sempre rispettata, indipendentemente da dove ci si trova. Nei viaggi, brevi o lunghi che siano, il momento dell’aperitivo cerco di non farlo mai mancare e, pur scegliendo (quasi) sempre dei vini, osservo con attenzione i comportamenti delle persone del posto: le richieste del cliente e la preparazione del barman.
Lo Spritz (inteso quasi unicamente con Aperol) è abbastanza diffuso in tutta Italia anche se spesso inorridisco, osservandone la preparazione (ed il prezzo). Nonostante la semplicità della ricetta e le numerose pubblicità, a molti riesce difficile prepararlo a modo e la scelta, nonché combinazione, degli ingredienti rimangono ancora un’incognita per molti: ghiaccio sì?, ghiaccio no?, lime?, arancia?, oliva?, un qualunque vino fermo? . Alla luce di tutte queste incertezze, non mi sorprendo quindi quando i turisti italiani in Veneto, si meravigliano della bontà dello Spritz e del costo ridotto rispetto alle altre regioni italiane.
Mentre quindi gran parte d’Italia è in piena fase celebrativa dello Spritz, qui i primi bar iniziano a riproporre Hugo. A volte, tanto più facile è una ricetta, quanto più risulta difficile la perfetta realizzazione, come in questo caso. Sarà che sono una grande stimatrice, sarà che ne ho provati tanti, certo è che trovarlo fatto bene non è così scontato. Ricordo come fosse ieri la prima volta che l’ho assaggiato. Hugo. Marzo 2011, ero a Düsseldorf ed un collega tedesco ci ha proposto per l’aperitivo questo nuovo prodotto, realizzato tra l’altro da una nota azienda vinicola italiana. Non amando i mix già pronti, ho storto il naso, ma in realtà è stato amore al primo assaggio. Delicato, fresco, poco alcolico ed equilibrato. Ne son rimasta così entusiasta che quell’estate continuavo a farmi portare in Italia le bottiglie dai colleghi tedeschi, dato che qui ancora nessuno lo conosceva.
Hugo è una bevanda fresca e rinfrescante a base di Prosecco, sciroppo ai fiori di sambuco e foglioline di menta, tipico della città di Bolzano e dintorni, dove le piante di sambuco crescono spontaneamente ed in abbondanza. E’ conosciuto e bevuto in Trentino Alto Adige, in Austria, nel sud della Germania e finalmente sta iniziando a diffondersi anche nel nord Italia. La dolcezza del sambuco unita alla nota balsamica della menta, lo rendono davvero interessante, soprattutto d’estate.
Come per ogni preparazione, la qualità degli ingredienti è fondamentale per poter avere un buon risultato, ma per chi volesse provare questa delizia a casa, può tranquillamente trovare l’occorrente in un negozio di generi alimentari. Per chi volesse optare per il succo di sambuco, decisamente più economico, deve sapere che la differenza nel gusto è davvero notevole, quindi vi suggerirei di scegliere lo sciroppo, assicurandovi che ne basta davvero poco per ogni bicchiere, quindi la vostra bottiglia vi durerà abbastanza…a meno che non diventiate fan come la sottoscritta, diluendolo anche solo e semplicemente in acqua! Per chi avesse tempo, lo sciroppo di sambuco potrebbe essere tranquillamente realizzato a casa, dato che in questo periodo sono in fase di fioritura. I fiori, se usati per un decotto, hanno un’ottima azione depurativa ed effetto diuretico, quindi buono come coadiuvante nelle diete per la prova costume. Va fatto presente inoltre che la ricetta originale di Hugo prevedeva l’uso dello sciroppo di melissa, sostituito poi dal sambuco per la più facile reperibilità.
Dato che manca solo qualche ora all’inizio del weekend, segnatevi la facilissima ricetta: vi basterà un calice con qualche cubetto di ghiaccio, qualche foglia di menta fresca, sciroppo di sambuco e terminate con il Prosecco. Decorate con una fettina di mela, allontanate i pensieri e immergetevi nel gusto!