Ogni tanto la sveglia suona anche nel weekend, a volte così presto che diventa davvero difficile abbandonare il tepore delle coperte calde, anche se è sabato e non si va in ufficio. Apro gli occhi e, come ogni volta, mi basta pensare “tra poche ore sarò a diversi chilometri da qui”, che in un attimo voilà, mi ritrovo attiva e pimpante, vestita, con il trolley pronto, seduta in macchina in direzione aeroporto, mentre ancora tutti dormono.
Poche ore dopo atterro a Bruxelles, dove ha inizio il weekend in terra belga. Peccato aver già fatto -una pessima e carissima- colazione in aeroporto, perché vorrei seguire il profumo del burro e fermarmi in una boulangerie per gioire dei croissant deliziosi. Tengo sotto controllo l’acquolina ed attraverso l’aeroporto, per raggiungere la stazione ed il treno che mi condurrà alla magica città di Brugge, o Bruges alla francese.
Bruges è la cittadina più grande delle Fiandre Occidentali, patrimonio dell’umanità dal 2000 per il suo centro storico medievale di grande fascino. Un tiepido sole mi accoglie assieme a centinaia di turisti che, come ogni weekend, affollano la città. La bellezza di Bruges appare già lungo la breve passeggiata che dalla stazione porta all’albergo: attraverso diversi ponti in un parco verde e molto curato dal quale intravedo già i primi scorci sulla città. Le vie del centro sono strette e prevalentemente pedonali, affollate da turisti che si soffermano ad osservare la dolcezza delle vetrine delle cioccolaterie, la varietà di birre artigianali esposte, così come manufatti tessili di ogni forma e raffigurazione. Il centro di questa piccola cittadina sembra essere uscito da una favola e la sera, quando tutti gli edifici si illuminano, passeggiare per i canali sembra davvero pura magia.
Il motivo che mi ha fatto scoprire Bruges qualche anno fa, è stato il Bruges Beer Festival, un evento durante il quale si possono conoscere oltre 70 birrifici artigianali, scegliendo oltre 300 birre, prevalentemente belghe. Bruges però è molto di più. E’ senza dubbio uno dei luoghi più attrattivi e turistici della nazione: il centro storico conserva tuttora intatta l’architettura medievale e la presenza di numerosi canali, in passato usati per il trasporto delle merci ed percorribili solo con piccole imbarcazioni turistiche, le donano l’appellativo di “Venezia del nord”. Qui una visita alla più antica chiesa gotica in mattoni del Belgio (La Cattedrale di San Salvatore, o Sint-Salvatorskathedraal ), o alla chiesa che ospita la Madonna col Bambino di Michelangelo (Nostra Signora, o Onze-Lieve-Vrouwekerk), facilmente si abbina ad un momento di relax collegato al gusto. Il ChocoStory ad esempio offre ai visitatori la possibilità di scoprire la cioccolata belga, il Bruges Beer Museum rappresenta un’ottima opportunità di apprendimento agli appassionati di birra, mentre il Frietmuseum dedica spazi alla spiegazione delle patate e della produzioni di patatine fritte belghe, o più comunemente Belgian Fries.
Il tempo scorre veloce e Bruges, come gran parte delle città nordiche, si trasforma velocemente: l’affollamento del pomeriggio ben presto diventa uno sconosciuto. I negozi chiudono, le stradine si svuotano e dalle vetrate dei ristoranti si scorgono cene romantiche, in coppia o in famiglia, con luci tenui e soffuse, già servite quando da noi sarebbe appena iniziata l’ora dell’aperitivo. Paese che vai, tradizioni che trovi. Da buona veneta non rinuncio all’aperitivo e mi addentro in una delle numerose brasserie per una buona birra spinata come si deve. Qui la birra è uno stile di vita, una cultura che richiede conoscenza, oltre ad una notevole fonte d’incasso per numerosi paesini, diventati noti nel tempo grazie alla produzione di questa bevanda. Il mare dista da Bruges solo una decina di chilometri, quindi i piatti di pesce rapprensentano una vera tradizione per la zona. Ogni ristorante propone le moules, ovvero le cozze, servite al naturale, aromatizzate al vino bianco, alla birra o in umido. Da buona foodie provo questo piatto tipico che ben si sposa con il Riesling d’Alsace scelto per l’occasione. Con un’ottima cena si conclude la prima giornata di “assaggi” belgi, ma ben presto seguirà un post più dettagliato sulle attrazioni di questa città, sperando possa tornarvi utile per organizzare un fine settimana fuori porta.