Le parole del vino

TGIF. Quanti ricordi collegati a questo acronimo. Molti anni fa era il nome di un gruppo WhatsApp, nei tempi in cui il venerdì era sinonimo di lunghi aperitivi e tanto divertimento con le amiche. Ad esso collego anche l’espressione felice di un caro ex collega (nonché mio primo capo nel primissimo lavoro) che, ogni venerdì mattina, passava per gli uffici, proponendo un simpatico balletto sulle note dell’omonima canzone di Kate Perry. Ora i venerdì sono leggermente diversi: niente più coreografie tra i corridoi a lavoro e sono di norma più tranquilli, come da normale transazione del tempo dai venti ai trent’anni.

Quindi innanzitutto buon venerdì a tutti voi, cari fedeli lettori. Il weekend è alle porte e, stando alle previsioni, sembra portarci giorni di sole ma con temperature piuttosto basse. Se come me trascorrerete parte del tempo con amici e parenti, vedrete che una buona bottiglia di vino rosso, si rivelerà un pensiero sempre gradito: si abbinerà alla perfezione con i buoni piatti di stagione e riscalderà gli animi.

Siete pronti a scoprire LE PAROLE DEL VINO che ho scelto per voi questa settimana?

Iniziamo con una parola piuttosto facile: caldo. E’ uno di quei termini che potrebbe trarre in inganno, se non se ne sa il corretto significato. Quando si dice che un vino è caldo, non ci si riferisce alla temperatura del vino servito. Se state pensando a brulé e cose simili, fermatevi immediatamente. Questa è una caratteristica descrittiva che si utilizza nell’analisi gusto-olfattiva, nei casi in cui il vino é ricco di alcool e glicerina, che fanno percepire una sensazione gustativa calorica (di calore).

Tra le parole ricorrenti sentiamo spesso “barricato”. Ma cosa vuol dire? Il termine deriva dalla “barrique”, espressione francese per intendere la botte più piccola (225 l) dove affinare il vino. Questo contenitore è solitamente realizzato in legno con doghe di rovere di varia provenienza, stagionate all’aperto e successivamente tostate con l’utilizzo di fiamma viva. Ne deriva che il vino affinato in barrique avrà un bouquet olfattivo con note di vaniglia, spezie ed affumicatura, mentre in bocca noteremo sensazioni tanniche e di astringenza (che vi spiegherò più avanti). Per quanto anche qualche vino bianco venga talvolta sottoposto ad affinamento in barrique, le caratteristiche del “barricato” si ritroveranno soprattutto nei vini rossi.

Vi propongo infine una parola che avrete sicuramente letto in qualche etichetta e molto probabilmente avrà solleticato la vostra attenzione: riserva. Sapete quando un vino si può definire tale? La qualificazione di “riserva” è attribuita a quei vini che vengono sottoposti ad un periodo di invecchiamento più lungo rispetto a quello previsto dal disciplinare e con regole produttive maggiormente restrittive. Solitamente i vini definiti “riserva” hanno un pregio maggiore rispetto agli altri, quindi se volete fare (più) bella figura con i vostri amici, puntate su questi!

Per qualunque dubbio o suggerimento, scrivetemi e sarò felice di assistervi. Alla prossima!